Diego ha appena compiuto diciotto anni. Si chiama così in onore di Diego Armando Maradona, ma lui non ama il calcio e non vive a Napoli. Non più. Dopo aver perso la madre, si è trasferito col padre in un difficile quartiere della periferia romana, dove sembra essere entrato più in sintonia con i profughi africani che occupano il palazzo di fronte al suo che non con i nuovi compagni di scuola. Trascorre le sue giornate in solitudine, fino a che suo padre non è costretto ad ospitare in casa loro la giovane Tea, una ragazza ribelle e indocile, che nasconde un segreto. La convivenza forzata tra Diego e Tea sarà il suo percorso di formazione alla vita, la scoperta che si può costruire un mondo in più in cui vivere, la consapevolezza che il confine tra bene e male, giusto e sbagliato, extracomunitario e italiano, vincitore e vinto, può essere davvero molto sottile.